Il “Glossario” si distingue dal “Vocabolario” in quanto è una raccolta di termini tecnici dei materiali di arredo.
Di seguito troverai tante informazioni utili in relazione al tuo prossimo acquisto, descrivendone le loro caratteristiche più salienti, evitando di fare una “classifica” in cui fosse indicata la maggiore o minore qualità di un materiale, rispetto ad un altro. Il nostro scopo non è quello di indirizzare le scelte di qualcuno, bensì è quello di informare senza che il nostro parere da esperti divenga una sorta di insindacabile giudizio.
I pannelli grezzi delle ante
Mdf
L’MDF, acronimo di Medium Density Fibreboard (ovvero “pannello a media densità”), è un materiale innovativo di alta qualità, noto per la sua eco-sostenibilità. Questo pannello è composto da fibre molto sottili di legno a media densità, solitamente con un peso compreso tra i 500 e gli 800 kg/mc, che vengono saldamente unite mediante l’uso di collanti all’avanguardia. Il risultato è un materiale incredibilmente compatto e resistente.
L’MDF è ottenuto tramite un processo di pressatura di queste sottili fibre di legno, le quali vengono incollate insieme utilizzando resine o adesivi che vengono induriti ad alte temperature. Il risultato è un materiale con una superficie uniforme e liscia, che è notevolmente resistente e al contempo facilmente lavorabile.
La versatilità dell’MDF lo rende ideale per la produzione di mobili e armadi, grazie alla sua facilità di taglio e lavorazione. Inoltre, è noto per le sue eccellenti proprietà di insonorizzazione, rendendolo una scelta ideale per pareti divisorie, rivestimenti, coperture isolanti e la struttura interna delle porte.
A differenza di materiali come il truciolato o il compensato, l’MDF si presta ad essere lavorato come il legno massello, evitando problemi di sbriciolamento comuni ad altri materiali. Inoltre è perfetto per realizzare arredamenti con finiture laccate opache, lucide, semilucide e satinate.
Un aspetto importante dell’MDF è la sua sostenibilità ambientale. Questo materiale è realizzato principalmente da scarti di legno, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale e il processo di deforestazione. Inoltre, è completamente riciclabile, dimostrando un impegno per la tutela dell’ambiente.
Va notato che, sebbene l’MDF sia resistente all’umidità, non è completamente impermeabile all’acqua. Tuttavia, durante la fase di lavorazione, è possibile apportare trattamenti specifici per renderlo idrorepellente e persino ignifugo, prevenendo la formazione di funghi e muffe. È importante sottolineare che, senza tali trattamenti, gli MDF non dovrebbero essere esposti alle intemperie.
In sintesi, l’MDF è un materiale versatile, ecologico e di alta qualità che offre molteplici vantaggi per la progettazione e la realizzazione di arredi e rivestimenti.
Truciolare
Il truciolare, noto anche come truciolato, è un tipo di materiale composto da pannelli di fibra di legno ricavati da trucioli provenienti da scarti di lavorazione. Questi trucioli vengono successivamente amalgamati con materiali leganti che spesso includono sostanze antifungine e/o ignifughe. Il processo prevede inoltre la pressatura dei trucioli per creare i pannelli finali.
Esistono diverse qualità di pannelli truciolari, che variano in base alla dimensione delle particelle di legno utilizzate. Se le particelle sono più grandi, si ottengono pannelli più economici ma anche più fragili. Al contrario, utilizzando particelle più piccole si producono pannelli compatti e resistenti.
In ogni caso, i pannelli truciolari sono solitamente economici, ma questa iniziale convenienza spesso si traduce in una minore durata rispetto a materiali come il tamburato. Un altro aspetto importante da considerare è che, una volta danneggiato, il pannello in truciolare è difficilmente riparabile poiché tende a sbriciolarsi.
Va inoltre notato che nella produzione dei pannelli truciolari, vengono utilizzati materiali leganti come la colla ureica. Questa sostanza ha emesso formaldeide per anni ed è stata classificata come cancerogena dalla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea a partire dal 1 Gennaio 2016.
Tuttavia, è importante notare che molte aziende produttrici, soprattutto in Italia ed in Europa, oggi dichiarano di utilizzare pannelli a bassa o nulla emissione di formaldeide, migliorando così la sicurezza e la qualità ambientale dei loro prodotti.
Tamburato
Il tamburato è una metodologia costruttiva ampiamente elogiata per le sue caratteristiche di leggerezza, robustezza, stabilità e resistenza all’umidità. Questo tipo di pannello è creato attraverso un processo di assemblaggio che comprende diverse componenti: un telaio perimetrale, generalmente realizzato in legno massello di abete, che circonda una struttura alveolare costituita da un pannello a forma di “nido d’ape”. Questa struttura è poi chiusa su entrambi i lati da fogli noti come “pelli,” i quali possono essere realizzati con materiali diversi a seconda del livello di finitura desiderato.
Il risultato è un semilavorato con un peso specifico ridotto, il che non solo riduce notevolmente lo stress meccanico sulle cerniere, ad esempio quando si tratta di ante di un armadio, ma garantisce anche che i perni di giunzione e le viti lavorino nel legno massello, offrendo così un’eccellente stabilità e resistenza. Queste caratteristiche rendono il tamburato una scelta comune per produzioni di alta qualità.
Inoltre, i mobili realizzati con questa tecnica mantengono una notevole tenuta delle parti di fissaggio in caso di smontaggio e rimontaggio. A differenza del truciolare, il tamburato non tende a sbriciolarsi, garantendo così una maggiore durabilità e facilità di manutenzione nel tempo.
Multistrato
Il legno multistrato è un materiale semilavorato composto da diversi strati di legno sovrapposti e uniti mediante colla. La principale distinzione tra il legno compensato e il multistrato riguarda lo spessore e il numero di fogli di legno sovrapposti.
Il multistrato è costituito da almeno 5 fogli di legno, con uno spessore che varia tra gli 8 mm e i 30 mm. Le varietà di legno utilizzate per la produzione di multistrato includono principalmente il pioppo, ma possono anche comprendere il pino, l’abete, il faggio, la betulla e l’okumè.
I vantaggi offerti dal legno multistrato sono:
Elevata flessibilità: grazie alla sua struttura a strati incrociati, il multistrato è notevolmente flessibile e adatto a una vasta gamma di applicazioni.
Stabilità: il multistrato è rinomato per la sua stabilità dimensionale, il che significa che è meno incline a deformarsi o a restringersi/espandersi in risposta alle variazioni di umidità e temperatura.
Costi ragionevoli: è una scelta economica, ideale per progetti in cui si cerca di contenere i costi.
Facilità di lavorazione e installazione: il multistrato è semplice da lavorare e installare, il che lo rende adatto anche a chi ha meno esperienza nell’ambito del fai-da-te.
Un aspetto importante da considerare è che il legno multistrato non è resistente all’umidità. Pertanto, è fondamentale evitarne l’esposizione prolungata all’acqua o all’umidità.
Compensato
Il compensato è un tipo di pannello costituito da tre sottili strati di legno che vengono incollati e sovrapposti uno sull’altro. Questi strati di legno sono disposti perpendicolarmente tra loro al fine di conferire maggiore robustezza al pannello. Di conseguenza, il compensato è noto per la sua resistenza e flessibilità, superando spesso le caratteristiche del legno naturale. Per creare questi sottili strati di legno, il tronco dell’albero viene sottoposto a un processo di sfogliatura, che consente di ottenere superfici di legno sottili, spesso di soli pochi millimetri di spessore.
Il compensato offre vari vantaggi:
Resistenza all’umidità: Grazie alla colla fenolica e alla struttura a strati incrociati, il compensato è in grado di resistere all’umidità senza deformarsi o danneggiarsi in modo significativo.
Leggerezza: Nonostante la sua robustezza, il compensato rimane un materiale relativamente leggero, il che lo rende adatto a una vasta gamma di applicazioni.
Resistenza: Il compensato è noto per la sua resistenza e durabilità, il che lo rende adatto a utilizzi in cui è richiesta una maggiore stabilità.
Lavorazione semplice: Il compensato è facilmente lavorabile, il che lo rende ideale per progetti di falegnameria e fai-da-te.
Versatilità: Grazie alla sua combinazione di forza e leggerezza, il compensato può essere utilizzato in diverse applicazioni, dalla costruzione di mobili alla realizzazione di imbarcazioni.
L’unico svantaggio noto del compensato è il suo costo più elevato rispetto ad altri materiali simili.
Le tipologie di legno comunemente utilizzate per la produzione di compensato includono abete, betulla e pioppo, poiché sono legni economici e facili da lavorare.
Legno massello
Così si definisce il legno ricavato direttamente dal tronco dell’albero. E’ identificato con il massimo della qualità, ma il legno massello non possiede le doti di stabilità dei materiali compositi, come il multistrato, il truciolare o l’MDF ed è quindi adatto solo ad usi specifici.
I materiali delle ante dei mobili
Laccato
Per “laccato” si intende una finitura esterna realizzata tramite verniciatura con colorazione uniforme che ricopre tutto il pannello con uno strato di vernice; quest’ultima può essere sia opaca che lucida. Essendo una vernice applicata, subisce moltissimo agenti chimici e sfregamenti, modificando la sua struttura.
Il Laccato, soprattutto se come base si utilizzano dei pannelli di MDF, permette di essere scavato ed inciso per poi essere ricoperto interamente dalla vernice. Così facendo si possono realizzare maniglie a gola, incisioni con i disegni più disparati, e molte altre lavorazioni!
Il Laccato, essendo una verniciatura aggiunta, è più costoso del nobilitato in quanto oltre al singolo prezzo della verniciatura, bisogna calcolare anche il costo del materiale di fondo sulla quale viene applicata.
Nobilitato: Laminato e Melaminico
Il laminato e il melaminico li citiamo insieme in quanto fanno parte della stessa “famiglia” dei nobilitati. Si tratta di due rivestimenti simili tra loro (fogli sottilissimi pressati ed impregnati di resine collanti). La differenza sostanziale è nello spessore e quindi nella resistenza: il laminato è più spesso del melaminico e quindi più resistente.
Il Laminato, conosciuto anche come formica è un rivestimento formato da diversi strati di carta impregnata da diverse resine termoindurenti e sottoposti a una pressione abbastanza elevata. I pannelli di legno laminato sono realizzati con sottili fogli multistrato formati da materiale plastico e fibre di legno ad alta intensità che negli ultimi anni sono sempre più utilizzati per creare mobili d’arredamento. Questi pannelli offrono un’ampia gamma di colori e decori fino a riprodurre fedelmente le venature del legno, sono lavabili e assicurano elevata resistenza all’usura. Lo spessore varia in base alla tipologia: di solito i pannelli laminati sono formati da 3 strati e i più diffusi hanno uno spessore di 0,6 mm circa.
Il melaminico è un materiale sintetico molto utilizzato nel settore dell’arredamento per la realizzazione dei mobili da interno, con lo scopo di abbattere costi e tempi e soddisfare le esigenze del mercato. Fa parte della famiglia dei pannelli nobilitati ed è per questo motivo che i pannelli melaminici vengono chiamati anche pannelli in truciolare nobilitato. In pratica si tratta di strati di truciolati di legno che vengono prima pressati a caldo e poi rivestiti con resina melaminica su entrambi i lati: un trattamento che oltre a riprodurre fedelmente le venature del legno rende ogni pannello più solido, compatto e resistente.
Questo materiali sono molto diversi dal legno massello, poiché il legno è naturale, ottenuto dall’abbattimento degli alberi, mentre il laminato e il melaminico sono sintetici e per questo più economici, richiedendo meno lavorazione.
Polimerico PVC
Il polimerico è il risultato della mescolanza di varie tipologie di plastica, con la predominanza di PVC e si differenzia dal laminato con il quale viene spesso confuso. Si tratta di una differenza non tanto sul piano materiale, quanto sul piano dei processi di produzione. Il polimerico, infatti, essendo composto di materiale plastico si può stirare e deformare, mentre i laminati composti da materiale termoplastico non si deformano nè stirano e risultano essere in generale più resistenti agli urti. E’ uno dei materiali più utilizzati nell’industria del mobile. Per ottenere questo tipo di prodotto viene sagomato un pannello in MDF dello spessore variabile dai 14 ai 24 mm, dandogli la forma di un rettangolo con gli spigoli perimetrici esterni un po’ stondati. Tale pannello viene poi cosparso di collante (Poliuretanico o vinilico) e vi viene steso sopra un sottile foglio di polimerico in PVC.
Acrilico
Le ante in acrilico sono realizzate su una base di truciolare, con un rivestimento interno di metacrilato, rifinito con uno splendente effetto gloss, e uno strato interno di polistirene dello spessore di 1,2 mm. Questo materiale dona un aspetto quasi identico a quello di una finitura laccata lucida. L’acrilico è caratterizzato da una notevole resistenza ai raggi ultravioletti e agli agenti atmosferici, in particolare all’umidità. Può essere colorato, ma una delle sue caratteristiche più sorprendenti è la sua trasparenza; infatti, risulta persino più trasparente del vetro quando esposto alla luce solare.
L’acrilico è un materiale sintetico resistente e versatile utilizzato per creare superfici durevoli e trasparenti. Viene impiegato per fabbricare piani d’appoggio, mobili e complementi d’arredo grazie alla sua resistenza agli urti, alla trasparenza e alla facilità di lavorazione, offrendo un’alternativa leggera e resistente al vetro.
Dal punto di vista estetico, l’acrilico rappresenta un’alternativa al laccato, con il vantaggio di avere un costo inferiore.
Vetro
Vetro con particolari caratteristiche di durezza a resistenza agli urti ottenute attraverso la tempra. Tale procedimento consiste nel riscaldare ad elevate temperature (650°C) il vetro per poi raffreddarlo bruscamente investendolo con getti d’aria. Il vetro è il materiale più resistente e che richiede meno manutenzione. Esso è inattaccabile dall’umidità, quindi è facilmente pulibile e non si rompe se non urtato con estrema violenza. Il vetro utilizzato per le ante da cucina è al giorno d’oggi quasi esclusivamente del tipo detto “temprato”, perché esso rispetto ad altre tipologie di vetro, risulta essere maggiormente resistente ai graffi ed ai piccoli urti e garantisce quindi una maggiore durata del prodotto finito. I vetri temprati sono anche i più affidabili in termini di sicurezza, perché sono ottenuti attraverso un processo di riscaldamento e raffreddamento successivi che li porta, in caso di rottura, ad uno sgretolamento in piccolissimi frantumi. Ciò rende ovviamente più sicuro il suo utilizzo perché in tal modo si evita la formazione di grosse schegge appuntite di vetro che possono causare anche gravissimi incidenti domestici.
Gres, Lastra ceramica o Laminam
Le lastre in ceramica e gres porcellanato sono dotate di spessori talmente sottili da essere paragonabili addirittura a quelli del vetro. Ciò consente di realizzare delle ante da cucina utilizzando lo stesso sistema produttivo che si usa per le ante in vetro. Questo tipo di ceramica possiede delle caratteristiche tecniche eccellenti paragonabili a ben pochi altri materiali. La Ceramica tecnica è un materiale prodotto con argille nobili, arricchite da sostanze come quarzi, feldspati e caolini sinterizzati. Se ne ottiene una superficie compatta, omogenea, resistentissima agli sbalzi di temperatura, non assorbente, quindi igienica, antibatterica e non soggetta a variazione cromatiche. Il Gres o Laminam (uno dei suoi numerosi nomi commerciali) è però soprattutto leggero, robusto e la sua durezza lo rende capace di superare prove di compressione e abrasione davvero quasi “impossibili”, che lo rendono adatto anche alla realizzazione di piani da cucina, lavelli e top per tavoli. Le ante da cucina in ceramiche tecniche esprimono dunque la loro resistenza anche rispetto alla durata nel tempo e alle proprie specifiche proprietà antigraffio. Questo materiale è fra i pochi, con il quale è possibile realizzare sia le ante, che i piani che i rivestimenti murali di un’intera cucina.
Le diverse tipologie di laminato
Fenix Ntm®
Il laminato Fenix NTM® è un tipo di materiale innovativo che viene ottenuto attraverso avanzate lavorazioni nanotecnologiche. È composto da resine acriliche che vengono fissate sul pannello tramite un processo di polimerizzazione a freddo. Questo laminato è noto per le sue caratteristiche tecniche straordinarie, tra cui una superficie anti-impronte digitali e la notevole capacità di rigenerazione termica.
In particolare, la caratteristica distintiva del Fenix NTM® è la sua capacità di autoriparazione. Questo significa che è in grado di riparare piccoli graffi o segni sulla superficie tramite l’applicazione di calore, riportando il laminato a uno stato praticamente originale. Questa capacità lo rende estremamente duraturo e facile da mantenere nel tempo.
Il Fenix NTM® è disponibile anche in una variante stratificata, che presenta uno spessore fino a un centimetro. Questa struttura consente l’utilizzo del materiale senza la necessità di un supporto aggiuntivo come MDF o truciolare e permette la sagomatura del piano senza la successiva applicazione di bordi plastici di copertura.
Questo materiale laminato è ampiamente impiegato per la realizzazione di eleganti e resistenti piani da cucina. A differenza di altri laminati, il Fenix NTM® non cerca di imitare l’aspetto del legno, ma offre una gamma di colori neutri e contemporanei, tra cui diverse sfumature di grigio, nero, bianco, beige e tortora, con effetti materici. La sua superficie estremamente opaca e liscia contribuisce a una notevole resa estetica e lo rende particolarmente apprezzato nel mondo dell’arredamento.
Pet
Il PET (Polietilentereftalato) è un materiale plastico di solito utilizzato per la produzione dei tappi delle bottiglie in plastica o come contenitore per gli alimenti. Poco più costoso del tradizionale laminato, si colloca su una fascia di prezzo molto competitiva e alla portata di chi non dispone di importanti budget da investire nell’acquisto della cucina. Il PET è un prodotto totalmente riciclabile, che non emette sostanze tossiche nell’ambiente e che, dunque, rispetta la tua salute e quella di chi ti sta accanto. Scegliere l’anta in PET significa dotare la propria cucina di un materiale totalmente igienico (il PET, infatti, è usato non solo in casa, ma anche in settori dove igienicità e rispetto dell’ambiente sono importanti, quale l’arredamento di ambienti medici). Le ante in PET assicurano il massimo della praticità grazie all’alta resistenza al graffio, alle macchie, alla luce, al calore, e si caratterizzano per la brillantezza in superficie.
Alkorcell
L’Alkorcell è costituito da una foglia decorativa a base polipropilene (PP) priva di componenti alogeni, plastificanti, e formaldeide. Si tratta di un rivestimento in PVC (cloruro di polivinile) con una superficie stampata che può imitare diversi materiali come legno, pietra o tessuto. Viene comunemente impiegato per rivestire superfici come mobili, pannelli, porte o altri elementi di arredamento per conferire loro un aspetto estetico diverso e aggiornato. Il rivestimento in Alkorcell offre spesso una combinazione di resistenza, durata e versatilità, consentendo di ottenere un aspetto desiderato senza ricorrere ai materiali naturali corrispondenti.
Finitura Cemento, Malta o Ecomalta
L’anta “effetto cemento” è un tipo di ante per mobili o armadi il cui rivestimento o finitura imita l’aspetto visivo e talvolta anche la consistenza del cemento. Solitamente realizzata con materiali diversi che riproducono la superficie e l’estetica del cemento, queste ante offrono un aspetto moderno e industriale senza la necessità di utilizzare il cemento effettivo nella struttura del mobile. Questo effetto può essere ottenuto attraverso diverse tecniche di finitura e materiali come laminati, pannelli melamminici o altre soluzioni simili.
Le diverse tipologie di laccato
Laccato opaco e lucido
Le ante verniciate con prodotti coprenti si dicono laccate: si contraddistinguono per la loro preziosità e impatto estetico. La laccatura può essere lucida e opaca (l’unità di misurazione della lucentezza è espressa in unità di “gloss”). Esistono diverse categorie di laccatura: le differenze sono sostanzialmente riconducibili al diluente usato per l’applicazione delle resine di base (acriliche o poliuretaniche) e al metodo di indurimento della vernice. Sul prodotto finito, al fine di garantirne la sicurezza, viene sempre applicata una pellicola di protezione. Le ante laccate permettono una grande variabilità di colorazioni ed effetti/texture particolari, tanto che in alcuni casi è possibile effettuare anche laccature a campione RAL, ma necessitano di una cura e una attenzione specifiche dal punto di vista dell’uso e manutenzione onde evitare graffi, macchie, scalfitture e decolorazioni.
Laccato UV
La laccatura a velo con tecnologia UV è realizzata su base acrilica per un’elevata stabilità nel tempo di superficie e colore. In questo caso i prodotti applicati sono induriti grazie all’irraggiamento effettuato da lampade speciali che emettono luce ad alta energia nel campo dell’ultravioletto. Questo sistema consente un indurimento rapido ed efficace delle resine, che producono così dei film assai duri e resistenti. La finitura superficiale lucida ha quindi elevate caratteristiche di resistenza ai graffi e usura unita ad un’ottima facilità di pulizia.
Laccato poro aperto e verniciatura effetto “Decapè”
Il laccato poro aperto è una speciale tecnica di verniciatura che lascia intravedere, alla vista e al tatto, le caratteristiche naturali del legno, come i nodi, le venature e i rilievi.
I mobili Decapè sono tutti quei complementi d’arredo sottoposti alla tecnica del decappaggio. Questo particolare metodo di decorazione viene utilizzata per anticare qualunque tipo di mobile. Ne viene fuori un effetto logorato, invecchiato, che lascia intravedere le venature del legno o il colore di una vernice sottostante. Mobili appena realizzati assumono l’aspetto di arredi vissuti nel tempo, come fossero veri e propri complementi d’epoca.
Per realizzare la tecnica del decapato è necessario sovrapporre due colori. Subito dopo aver steso il primo, si passa all’altra tonalità che poi viene grattata per creare il contrasto. Solitamente si utilizzano nuance pastello, il bianco, il beige, il giallo paglierino, il rosa o l’azzurro chiaro, ma si può anche azzardare con colori più forti, in fondo questa tecnica è nata per conferire ai mobili un aspetto originale. Esistono molte varianti, soprattutto sulla tonalità delle sfumature. Lo stile Shabby Chic, per esempio, prevede l’uso di colori chiari in superficie e nuance più scure che affiorano dopo il trattamento di usura. Un metodo elegante e romantico.
Acciaio inox anticato o effetto Peltro
L’acciaio inox anticato o con effetto peltro è una variante dell’acciaio inossidabile che viene trattato per ottenere una finitura che ricorda l’aspetto dell’antico o del peltro. Questo tipo di trattamento conferisce all’acciaio inox una superficie più opaca, con un aspetto vintage, simile all’antico o al peltro, che può essere utilizzato in vari oggetti di design, arredamento o utensili per dare loro un tocco di eleganza e stile retrò. Questa finitura spesso imita l’usura o la patina tipica dei manufatti più antichi, offrendo un aspetto estetico particolare e unico.
È un acciaio resistente alla corrosione e ad alcuni agenti chimici. Per essere definito tale deve contenere almeno il 12% di cromo; “acciaio inox 18/10” significa che ha un contenuto del 18% di cromo e del 10% di nichel. Grazie alla sua igienicità viene impiegato spesso per usi legati al settore alimentare (pentole, lavelli, piani di lavoro).
Alluminio
Metallo di colore bianco argenteo duttile e molto leggero usato principalmente in campo aeronautico. Utilizzato sia pressofuso che trafilato viene poi verniciato o protetto attraverso procedimenti di ossidazione anodica, che rendono gli strati superficiali resistenti ai graffi e alla corrosione.
Alluminio anodizzato
Alluminio sottoposto ad un’operazione elettrochimica che ne aumenta la durezza e la resistenza alle alterazioni, dai graffi all’annerimento nel tempo; una dote” tecnologica” che si aggiunge alla naturale duttilità e leggerezza di questo metallo.
Abs
Sigla che sta per Acrilonitrile-Butadiene-Stirene, un polimero a base di resine sintetiche di elevata resistenza impiegate per la costruzione di imballaggi, carcasse di televisori, giocattoli ecc.